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Un recente studio pubblicato dal GSE – il Gestore dei Servizi Energetici – dal titolo “Fonti rinnovabili in Italia e in Europa: verso gli obiettivi al 2020” ha analizzato la performance del Bel Paese verso il raggiungimento degli obiettivi per l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia stabiliti per il 2020. L’Italia si è posizionato al terzo posto, dopo Germania e Francia, nella classifica europea dei consumi energetici da fonti rinnovabili. La ricerca ha sottolineato come l’Italia rappresenti circa l’11% dei consumi di tutta l’energia da fonti rinnovabili dell’Unione Europea. La quota complessiva dei consumi energetici da rinnovabili è pari al 17.41% rispetto alla media europea (a 28) del 17.04%. In aggiunta, secondo i dati pubblicati, dal 2005 al 2016 la Germania è il paese che, in termini assoluti, ha aumentato di più i consumi da fonti rinnovabili – incrementandoli di 18.1 Mtep – mentre l’Italia la segue al secondo posto. Troviamo a pari merito la Gran Bretagna – con un incremento di 10.4 Mtep, raddoppiando in undici anni i propri consumi di energia “green” (da 10.7 Mtep nel 2015 a 21.1 Mtep nel 2016). Infine, quando si analizzano i consumi complessivi di energia (anche da fonte fossile), l’Italia risulta essere […]
Sono sempre di più i progetti sviluppati nel settore dell’economia circolare, così come le tecnologie utilizzate per il riutilizzo dei flussi di materiale. È il caso di ECONYL, il sistema industriale per la produzione di “nylon pulito per l’ambiente” promosso dall’azienda trentina Aquafil. L’azienda è attualmente l’unica al mondo a poter riprodurre all’infinito e a emissioni zero – tramite la rigenerazione della materia riciclata di partenza, il “caprolattame” – fibre in nylon. Un esempio tangibile di questa tecnologia è rappresentato dalla moquette costituita dal “filo green” che, una volta raggiunta la fine del ciclo di vita, viene ritirata, ritrasformata in filo (100% di nylon ecologico), rigenerata e rimessa sul commercio per diventare calze, giacche o borse. Il progetto inoltre si propone per i prossimi anni di eliminare dal proprio ciclo produttivo i derivati del petrolio. Un altro esempio di circolarità adottata nel campo tessile proviene dalla nuova linea di vestiti ecosostenibili – Conscious Esclusive donna – creata dal colosso svedese H&M, che si basa proprio sull’utilizzo del “filo green” ottenuto dal riciclo delle reti da pesca. Questo progetto fa parte del piano più ampio di H&M di produrre entro il 2030 tutte le sue linee seguendo i principi dell’eco sostenibilità […]
Secondo una recente analisi pubblicata dall’Università di Aelen (Germania), i progressi tecnologici hanno portato ad una marcata riduzione della vita dei prodotti: dal 1998 ad oggi è stato calcolato che la vita media di molti elettrodomestici si è dimezzata, passando da 12 ad appena 6 anni (e 3 anni per i prodotti più economici). Inoltre, la ricerca ha sottolineato che oggi molti prodotti vengono realizzati con componenti elettriche che non possono sopravvivere oltre il periodo di garanzia (due anni), aumentando di conseguenza il numero di rifiuti. Al fine di limitare il fenomeno dell’“obsolescenza programmata”, la Francia sta valutando di introdurre nelle etichette dei beni di consumo un “indice durée de vie”, ossia l’indice della durata di vita. Presenterà una scala da 1 a 10 per i prodotti elettrici ed elettronici che si riferirà ad una serie di caratteristiche quali la durabilità, la robustezza o la riparabilità del prodotto. Questo sistema sarebbe dapprima volontario, per poi divenire obbligatorio dopo il 1° gennaio 2020, e sarebbe supportato anche da un programma di leve fiscali – come un’IVA ridotta – per incoraggiare lo sviluppo di una catena di riparazione dei prodotti.